Per chi produce auto sportive di lusso l’eccellenza della componentistica non è una possibilità, ma uno standard minimo da cui partire. Per questo, quando una nota casa automobilistica italiana ci ha chiesto di realizzare un nuovo banco prova, da affiancare a un banco analogo già in uso, sapevamo benissimo che avremmo dovuto trovare una soluzione che superasse le aspettative. Il primo banco era stato realizzato sempre dal nostro comparto tecnico una quindicina di anni fa con l’obiettivo di fornire un sistema in grado di effettuare prove a fatica sui componenti, come ad esempio serrature di porte e baule, alzavetri o motori tergicristalli, così da testarne l’affidabilità e la resistenza attraverso una sequenza di test impostata da un ciclo di comandi. Nonostante il banco sia tuttora in uso, ad oggi presenta però una serie di limitazioni, soprattutto su due parametri quali velocità e flessibilità. Il cliente ci ha quindi chiesto di migliorare il banco da un lato attraverso l’implementazione di cicli operativi con un tempo di commutazione più performante (0,1 secondi invece dei 0,5 attuali), dall’altro attraverso la possibilità di configurare più cicli di prova, in quanto la configurazione attuale permette di testare fino a tre componenti contemporaneamente.
Si è quindi deciso di realizzare un banco completamente nuovo, da affiancare al precedente. “Per fare questo” dice il nostro Alessandro Mosca, che ha realizzato la parte software, “abbiamo scelto di utilizzare un’architettura software di tipo multiThread in grado di eseguire più processi in modo indipendente. Il programma di gestione del banco si interfaccia ad una struttura hardware real time estremamente affidabile garantendo le massime prestazioni anche in termini di sicurezza”. La scelta è stata quella di utilizzare un PLC in grado di implementare le operazioni di input/output alla massima velocità e di demandare al personal computer la parte di configurazione delle prove e la gestione del multiThreading. La parte grafica (in particolare la visualizzazione delle grandezze analogiche) è stata inoltre ottimizzata per non sovraccaricare il personal computer e permettere quindiuna migliore gestione delle risorse.
Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto”, continua Giuliano Manfredini, responsabile della nostra divisione tecnica. “Abbiamo ascoltato le esigenze del cliente, in particolare degli utilizzatori e siamo riusciti a creare un’ interfaccia utente ancora più intuitiva della precedente e nello stesso tempo ad estendere le tipologie di test richieste”. Il nuovo banco Test Sequencer consente di pilotare sessantaquattro uscite digitali tutte programmabili, è dotato di otto canali analogici di ingresso con la possibilità di alimentare eventuali sensori e due canali di ingresso di tipo encoder (or up/down). È composto da un armadio rack da quarantadue unità rack con profondità 600 mm all'interno del quale sono contenute tutte le apparecchiature per generare i comandi per effettuare i test. L'armadio può inoltre essere spostato grazie alle ruote sottostanti e i golfari posti sulla parte superiore dell'armadio. All' interno dell'armadio sono presenti due alimentatori che generano la tensione continua necessaria per alimentare i componenti in prova. Il primo genera una tensione fissa, mentre il secondo genera una tensione variabile regolabile dall'utente. Nell'armadio sono inoltre installati il personal computer di controllo, il monitor19" a rack e la tastiera in un cassetto a scomparsa.